Questo articolo è un estratto della sezione “Horizon Europe” contenuta nel N.5/2 di APREbrussels, il canale d’informazione “da Bruxelles” dedicato ai Soci APRE.
ll piano per la ripresa da 1850 miliardi complessivi proposto il 27 maggio dalla Commissione per risollevare l’economia europea dalla crisi pandemica rafforza in maniera significativa la dotazione finanziaria di Horizon Europe, proponendo di assegnare al prossimo programma quadro una dotazione finanziaria di 94,4 miliardi di euro (in prezzi 2018). Nel frattempo, le cose iniziano di nuovo a muoversi sul fronte legislativo: il Parlamento europeo ha deciso infatti di riprendere i negoziati interistituzionali con il Consiglio sugli aspetti rimasti esclusi dall’accordo di un anno fa.
Horizon Europe nel piano per la ripresa – La nuova proposta della Commissione fissa per Horizon Europe una dotazione finanziaria di 94,4 miliardi di euro in prezzi 2018, dei quali 80,9 provenienti dal tradizionale bilancio comune e 13,5 dal nuovo Recovery Instrument. Presi da soli, gli 80,9 miliardi del Qfp riflettono al centesimo la proposta di compromesso del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel dello scorso febbraio e rappresentano un taglio contenuto rispetto al bilancio presentato da Jean Claude Juncker nel maggio 2018 (83,4 miliardi in prezzi 2018, pari a 94,1 miliardi in prezzi correnti). Considerata nel complesso, però – come andrebbe onestamente fatto – la proposta von der Leyen aumenta i fondi dedicati al programma quadro per gli anni 2021-27 del 13% rispetto al piano del suo predecessore e del 16,5% rispetto al compromesso Michel, un incremento significativo e – ad eccezione di InvestEU – unico tra i programmi tradizionali del bilancio.
Dove andranno i nuovi fondi? – Nell’aggiornamento del testo legislativo proposto – pubblicato lo scorso 2 giugno – la Commissione non offre il dettaglio sulla ripartizione interna dei nuovi fondi, ma specifica che essi andranno ad incrementare la dotazione finanziaria dei Cluster 1, 4 e 5 (‘Health’, ‘Digital, Industry and Space’ e ‘Climate, Energy Mobility’) e dello European Innovation Council, consentendo di finanziare attività essenziali di ricerca nel campo della salute, la resilienza e la transizione verde e digitale, e di offrire ulteriori strumenti per sostenere l’innovazione rivoluzionaria. In particolare, i finanziamenti aggiuntivi contribuiranno a rafforzare la preparazione a rispondere in modo efficace e rapido alle emergenze e integreranno i fondi del nuovo EU4Health. Nel settore della salute, il potenziamento del nuovo programma sarà utilizzato per aumentare il supporto al contrasto alle pandemie (estensione degli studi clinici, misure di protezione innovative, virologia, vaccini, trattamenti e diagnostica, nuove politiche di sanità pubblica).
Il negoziato legislativo – Le cose hanno iniziato di nuovo a muoversi sul fronte legislativo: il 5 giugno la Commissione ITRE del Parlamento europeo ha deciso infatti di riprendere i negoziati interistituzionali con il Consiglio sugli aspetti rimasti esclusi dall’accordo di aprile 2019: il bilancio complessivo del programma e la sua articolazione interna; le norme sull’associazione dei paesi terzi; le sinergie con gli altri programmi settoriali. A sette mesi dal lancio ufficiale del nuovo programma, il negoziato è comunque sostanzialmente fermo ai risultati raggiunti un anno fa. Restiamo in attesa di un avanzamento concreto del dossier in Consiglio: è probabile che i lavori in gruppo consiliare ricerca riprendano e procedano in parallelo rispetto al negoziato sul piano per la ripresa, il cui esito determinerà la dotazione finanziaria definitiva di Horizon Europe.
Il piano strategico – Negli ultimi tre mesi la Commissione ha iniziato a mettere insieme tutti i pezzi – il testo legislativo consolidato definito ad aprile 2019, gli impatti attesi contenuti nel documento di orientamento, le nuove priorità politiche – per arrivare alla formulazione degli orientamenti chiave di R&I (Key Strategic Orientations) per i primi quattro anni del nuovo programma. La discussione è in corso all’interno del comitato shadow di Horizon Europe: dopo l’illustrazione della prima struttura del documento, avvenuta alla riunione di fine aprile, la Commissione dovrebbe presentare a breve agli Stati membri e al Parlamento europeo una bozza completa di piano strategico, da definire ulteriormente e probabilmente sottoporre a consultazione pubblica nel corso dell’estate. L’obiettivo della Commissione è giungere all’adozione del documento (formalmente un atto di esecuzione – implementing act) in autunno, ma i tempi del via libera finale sono legati, da un lato, all’evoluzione positiva del negoziato legislativo, e dall’altro alla definizione delle missioni di R&I e dei nuovi partenariati, gli altri due elementi portanti del piano strategico.