Questo articolo è un estratto della sezione “Horizon Europe” contenuta nel N.1/2021 di APREbrussels, il canale d’informazione “da Bruxelles” dedicato ai Soci APRE.
Riprendiamo da dove avevamo lasciato a fine 2020. L’avvio di Horizon Europe – fissato il 1° gennaio 2021 – è stato solo formale e l’evento di lancio organizzato la settimana scorsa dalla presidenza portoghese del Consiglio solo simbolico. Dopo l’intesa politico-istituzionale raggiunta a dicembre, restiamo in attesa dell’approvazione dei testi legislativi da parte di Consiglio e Parlamento (che dovrebbe avvenire tra marzo e aprile). Proseguono, nel frattempo, i lavori per definire il piano strategico e soprattutto i programmi di lavoro 2021-22: l’apertura dei bandi dovrebbe avvenire nella seconda metà di aprile. Molti tasselli del nuovo programma devono comunque ancora trovare posto: tra questi, i principali riguardano le missioni, i partenariati e gli accordi di associazione con i paesi terzi.
Verso l’approvazione finale dei testi legislativi – Gli accordi del 10 e 11 dicembre avevano fissato la dotazione finanziaria complessiva di Horizon Europe a 95,5 miliardi di euro (in prezzi correnti) e completato i testi legislativi del programma, definendo i tre aspetti rimasti esclusi dall’accordo istituzionale dell’aprile 2019: la ripartizione interna del bilancio; le norme sulla cooperazione internazionale e sull’associazione dei paesi terzi; le disposizioni sulle sinergie con gli altri programmi di finanziamento europei. L’intesa sul Quadro finanziario pluriennale 2021-27 e sul nuovo strumento per la ripresa NextGenerationEU è stata approvata da Consiglio e Parlamento a fine anno: i testi sono in gazzetta ufficiale. L’accordo sul programma quadro – ratificato a fine 2020 dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) e dalla Commissione ITRE del Parlamento europeo – attende, invece, l’approvazione finale degli Stati membri e dell’Eurocamera in seduta plenaria (che dovrebbe avvenire tra marzo ed aprile): l’allungamento dei tempi è in gran parte dovuto al lavoro di traduzione e revisione linguistica dei testi.
– Programma Quadro – Il testo dell’accordo approvato dal Coreper (18 dicembre 2020)
Lancio (simbolico) – La Presidenza portoghese, insieme alla Commissione europea, ha organizzato martedì scorso – senza troppi annunci – l’evento di lancio del nuovo programma. Lancio simbolico, a testi legislativi non ancora approvati e più di due mesi dalla pubblicazione dei bandi. L’evento ha riunito rappresentanti delle istituzioni europee e un gran numero di stakeholders del mondo R&I. Si è parlato molto di sinergie tra Horizon Europe e i Piani nazionali di ripresa e resilienza e del rilancio dello Spazio europeo della ricerca (ERA). L’evento si può rivedere qui.
– Come saranno ripartiti i 95,5 miliardi di Horizon Europe | Verso Horizon Europe
Il piano strategico – La versione attuale del piano strategico 2021-24 (79 pagine) mantiene, nella sua parte introduttiva, la struttura agile e l’intento di indirizzo politico, delineando i quattro macro-orientamenti strategici (Key Strategic Orientations) e le aree d’impatto (impact areas) insieme alla lista delle missioni e dei partenariati co-programmati e co-finanziati. Il documento si compone anche delle appendici relative ai singoli Cluster, con il dettaglio degli impatti attesi (expected impact) e, tra le altre cose, dei partenariati di riferimento per ogni Cluster. La bozza finale del piano, sottoposta alla consultazione interservizi della Commissione, deve essere supportata “politicamente” dal Comitato di Programma Shadow, mentre la successiva adozione ufficiale del documento da parte dell’esecutivo europeo potrà avvenire solo dopo l’approvazione finale dei testi legislativi.
I programmi di lavoro del primo biennio – Anche il lavoro di definizione dei programmi di lavoro 2021-22 da parte delle configurazioni tematiche del comitato di programma Shadow è entrato ormai nella fase conclusiva (appena i testi legislativi verranno approvati, inoltre, il comitato di programma e le rispettive configurazioni cesseranno di essere “Shadow” e verranno formalizzati). Il calendario della Commissione prevede al momento la definizione dei programmi di lavoro 2021-22 di Horizon Europe entro febbraio, il passaggio finale in Comitato di programma nella seconda metà di marzo e l’adozione formale e il lancio dei bandi nella seconda metà di aprile (ma l’esecutivo europeo tiene aperta l’ipotesi di una pre-pubblicazione ufficiosa dei documenti, in anticipo di qualche settimana rispetto all’adozione ufficiale). Le tematiche di Horizon che non fanno parte del programma di lavoro principale (tra cui ERC e EIC) potrebbero anticipare a fine marzo l’apertura dei rispettivi bandi.
Missioni – Le cinque «aree di missione» identificate nel testo legislativo e poi ribadite nella bozza finale del piano strategico (cambiamento climatico, cancro, oceani e acque puliti, smart cities, terreni sani e cibo) sono entrate in una fase preparatoria di dodici mesi durante la quale dovranno essere elaborati piani di implementazione dettagliati con relativi obiettivi, budget, indicatori e strategie di investimento. Tale fase sarà accompagnata da azioni preparatorie (diverse per ogni missione e non ancora totalmente definite) che saranno contenute nel programma di lavoro 2021-22 e dovranno porre finalmente le basi per il lancio delle missioni vere e proprie. La Commissione ha dunque messo parzialmente da parte – almeno per il momento – il lavoro dei Mission Board, che avevano presentato agli R&I days di settembre le proprie relazioni conclusive con proposte dettagliate di missioni specifiche.
Partenariati – Oltre alle missioni, la bozza di piano strategico definisce il portafoglio complessivo dei 49 partenariati. Solo i partenariati co-programmati e co-finanziati (in tutto 29) vengono menzionati esplicitamente all’interno del documento: i relativi bandi troveranno posto già nei primi programmi di lavoro biennali. I partenariati istituzionalizzati, che mantengono come base legale gli articoli 185 e 187 del TFUE, dovranno invece essere istituiti attraverso atti legislativi dedicati. Nove Joint Undertakings (art.187) verranno attivate tramite un regolamento unico, che la Commissione dovrà presentare entro marzo con l’obiettivo di allineare e semplificare le modalità di funzionamento (del pacchetto farà parte anche il nuovo partenariato sulla metrologia, basato sull’art.185). L’esecutivo Ue punta a completare il percorso legislativo ed adottare i partenariati istituzionalizzati entro il 2021, per arrivare a pubblicare i primi bandi presumibilmente all’inizio del 2022. I piani dettagliati di tutti e i 49 partenariati totali previsti, inclusa la composizione provvisoria e la scheda contenutistica di ciascun partenariato, sono disponibili qui.
Al via i colloqui informali per l’associazione dei paesi terzi – L’intesa politica sui testi legislativi di Horizon Europe e l’accordo generale con il Regno Unito su Brexit hanno finalmente sbloccato l’avvio dei colloqui di esplorazione informale con i paesi terzi interessati a finalizzate l’accordo di associazione per Horizon Europe. Finora le discussioni hanno riguardato per lo più paesi già associati ad Horizon 2020, tra cui Tunisia, Georgia, Ucraina, Israele, Moldavia, Armenia e Fær Øer. La fase esplorativa dei negoziati, che ha lo scopo di intavolare la discussione sulle questioni tecniche prima della partenza dei colloqui formali a livello politico, si intensificherà nelle prossime settimane. Gli incontri politici dovrebbero seguire tra marzo e aprile: la Commissione spera di definire gran parte degli accordi di associazione prima dell’estate. Tra i principali paesi che tenteranno di rinnovare l’associazione al programma quadro vi è ovviamente la Svizzera, ma lo stallo nella definizione dell’intesa bilaterale complessiva tra Bruxelles e Berna potrebbe rallentare la conclusione dell’accordo in materia di R&I.
E il Regno Unito? – L’accordo di cooperazione complessivo sulla relazione futura tra Ue e Regno Unito, raggiunto la Vigilia di Natale, ha chiarito anche i termini della possibile associazione britannica ai futuri programmi europei. La notizia più attesa è chiaramente il via libera ad Horizon Europe. Il Regno Unito potrà negoziare lo status di paese associato nel prossimo programma quadro e continuare ad avere un ruolo fondamentale in altre quattro iniziative dell’Ue: Euratom, il progetto ITER, Copernicus e il programma di sorveglianza satellitare e tracciamento. Per Horizon, l’unica condizione posta dall’accordo generale è l’esclusione delle organizzazioni britanniche dai finanziamenti garantiti dall’EIC Fund, che erogherà investimenti sotto forma di equity nell’ambito dell’EIC Accelerator. La Commissione punta a chiudere l’accordo entro metà aprile, prima dell’adozione dei programmi di lavoro. Rimane ovviamente aperta la possibilità (seppur remota) che l’accordo specifico di associazione decida di estendere l’esclusione nei confronti degli enti britannici anche ad altre parti del programma quadro.
– Life after Brexit: As UK starts new research partnership with EU there are many wrinkles to iron out | Science|Business
Accordo sull’EIT – Il 27 gennaio Parlamento e Consiglio hanno finalmente raggiunto l’accordo politico sui due dossier relativi all’EIT, l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia, terza gamba del pilastro Innovative Europe: le modifiche al regolamento e la decisione sulla futura Agenda strategica per l’innovazione (SIA). Tra i principali sviluppi negoziali: una rinnovata sostenibilità finanziaria, una maggiore apertura delle comunità della conoscenza e dell’innovazione (KICs) e al tempo stesso una valutazione approfondita sul proseguimento delle otto KIC attuali, un ruolo rinnovato degli Stati membri nella governance. La SIA stabilisce inoltre una procedura più veloce per l’avvio di una nuova KIC nel 2022 o nel 2023 nell’ambito dei settori e delle industrie culturali e creativi e di una seconda nuova KIC nei settori marino, marittimo e delle acque e degli ecosistemi nel 2026 (che sarà inclusa nel piano strategico 2025-27 di Horizon Europe). L’accordo deve, al solito, essere approvato ufficialmente da Parlamento e Consiglio (i passaggi avverranno però solo successivamente all’adozione dei testi legislativi del programma quadro). Nel frattempo, EIT e EIC hanno concluso un memorandum (ecco il testo) per rafforzare la cooperazione a sostegno di innovatori ed imprese e migliorare la condivisione di dati e competenze.