Verso il Piano strategico: nuovo documento e seconda consultazione

Questo articolo è un estratto della sezione “Horizon Europe” contenuta nel N.10 di APREbrussels, il canale d’informazione “da Bruxelles” dedicato ai Soci APRE. 

Procede a piccoli passi la seconda fase del negoziato legislativo. Nel frattempo, la Commissione ha pubblicato la seconda versione del documento di orientamento in vista del piano strategico e lanciato una nuova consultazione. 

Passi avanti in Consiglio sul negoziato legislativo – L’accordo istituzionale raggiunto lo scorso aprile e la definizione di un testo consolidato hanno chiuso la prima fase del negoziato legislativo di Horizon Europe. Dall’accordo pre-elettorale, si ricorderà, erano rimasti però esclusi tre aspetti principali: il bilancio complessivo del programma e la sua articolazione interna; le norme sull’associazione dei paesi terzi; le sinergie con gli altri programmi settoriali. Su quest’ultimo punto sono stati fatti discreti passi avanti ad ottobre in gruppo consiliare Ricerca. La ripresa delle negoziazioni sul bilancio e sulle regole di cooperazione internazionale, invece, è subordinata rispettivamente alla definizione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-27 e alla risoluzione della questione Brexit. Sull’uscita del Regno Unito dall’UE, come ampiamente noto, non c’è aria di novità definitive nelle prossime settimane (l’Unione ha approvato un nuovo rinvio – flessibile – di Brexit al 31 gennaio).

A che punto siamo con il QFP 2021-27 – Ancora in alto mare: come previsto, il Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre è stata più che altro l’occasione per prendere atto delle differenti priorità degli Stati Membri (sul bilancio pluriennale è il Consiglio a giocare il ruolo da protagonista, dato che il regolamento che istituisce il QFP è approvato all’unanimità dagli Stati Membri dopo il via libera del Parlamento europeo). Dopo uno scambio di opinioni sulle principali questioni legate al QFP (livello complessivo del bilancio, volumi dei principali settori strategici, finanziamento, condizionalità e incentivi), i leader hanno confermato la richiesta alla presidenza finlandese di presentare uno schema di negoziato completo di cifre prima del Consiglio europeo del prossimo dicembre.

Il piano strategico: nuovo documento di orientamento e seconda consultazione – Sono state quasi 7000 le risposte alla prima consultazione sul documento di orientamento strategico (scaduta lo scorso 4 ottobre) e più di 3800 i partecipanti alle “attività di co-design” che si sono svolte ai R&I Days di fine settembre: la Commissione ha presentato i primi risultati e prodotto un’analisi dettagliata dei riscontri ricevuti. Il documento di orientamento è stato integrato tenendo conto non solo degli input di diversa natura ricevuti dagli stakeholder, ma anche delle linee guida politiche presentate dalla presidente Von der Leyen lo scorso luglio. La nuova versione del documento è ora oggetto di un’ulteriore consultazione – scadenza: 17 novembre – ristretta, almeno formalmente, a organizzazioni-ombrello di tipo transnazionale. L’obiettivo della Commissione resta quello di ottenere per l’inizio del 2020 – una volta insediatosi il nuovo collegio dei Commissari – tutti gli elementi necessari ad adottare il piano strategico e le future priorità dell’UE in materia di ricerca e innovazione e avviare così la preparazione dei primi programmi di lavoro.

Missioni – Innanzitutto, un’importante novità sulla composizione dei board: Walter Ricciardi, già presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, è stato nominato presidente del mission board sul cancro, in seguito alle dimissioni di Harald zur Hausen. Come noto, i 5 board dovranno produrre entro i primi mesi del 2020 contributi e raccomandazioni per identificare le missioni specifiche di R&I nel piano strategico, partendo dalle 5 «aree di missione» identificate nel testo legislativo (cambiamento climatico, cancro, oceani e acque puliti, smart cities, terreni sani e cibo). Si complica o si arricchisce – a seconda dei punti di vista – la governance: ogni board sarà supportato da un sotto-gruppo ad hoc del Comitato di Programma Shadow (che garantirà il coinvolgimento pieno degli Stati Membri nella definizione delle missioni) e coadiuvato da un’assemblea di 30 membri (decisione dalla Commissione finalizzato ad ampliare la platea degli esperti per far fronte alle oltre 2000 candidature ricevute per i mission board).

Partenariati – La revisione del complesso dei partenariati è in corso nell’ambito del Comitato di Programma. Il pacchetto dei 44 partenariati presentato dalla Commissione a maggio e articolato secondo le tre nuove tipologie – partenariati istituzionalizzati; partenariati co-programmati; partenariati co-finanziati – è pressoché confermato (Il Comitato è ora impegnato a valutare l’aggiunta di tre nuovi partenariati e a discutere possibili ulteriori aree prioritarie non coperte dalle partnerships inizialmente proposte). Mentre la lista finale dei partenariati co-programmati e co-finanziati verrà inclusa direttamente nel piano strategico, i 12 partenariati istituzionalizzati devono passare per una valutazione d’impatto iniziale e per una relativa consultazione pubblica (scaduta il 6 novembre): il passaggio necessario affinché la Commissione possa adottare la proposta legislativa per «istituire» le nuove iniziative basate sugli articoli 185 e 187 del TFUE.

L’Implementation Strategy – Oltre 1500 sono state le risposte alla consultazione pubblica sull’implementation strategy (la Commissione dovrebbe pubblicare a giorni una dettagliata analisi dei risultati). L’obiettivo dell’esecutivo europeo è definire – in parallelo alla pianificazione strategica e alla formulazione delle future priorità di R&I – gli aspetti più strettamente gestionali («will set out how the programme will be managed in practice») prima dell’avvio del programma: programmi di lavoro, presentazione e valutazione della proposta, Model Grant Agreement, disseminazione e sfruttamento dei risultati progettuali, raccolta e trattamenti dei dati.