Questo articolo è un estratto della sezione “Horizon Europe” contenuta nel N.6 di APREbrussels, il canale d’informazione “da Bruxelles” dedicato ai Soci APRE.
A giugno è entrata nel vivo la pianificazione strategica: il processo che – partendo dal testo legislativo «consolidato» di Horizon Europe – porterà alla definizione del piano strategico e delle priorità di ricerca e innovazione dell’Unione per gli anni dal 2021 al 2024, preparando i contenuti dei programmi di lavoro e dei bandi di finanziamento del primo quadriennio del prossimo programma. A fine giugno è stata lanciata una prima consultazione pubblica in vista del Piano Strategico, mentre il 4 luglio la Commissione ha annunciato i nomi dei presidenti dei board per le Missioni.
La consultazione pubblica in vista del Piano Strategico
La terza riunione (27-28 giugno) del Comitato di Programma Shadow – la sede in cui il piano strategico verrà discusso, limato e infine approvato – è stata dedicata soprattutto al tema dei partenariati (l’Italia – ricordiamo – è rappresentata nel comitato da Giuseppe Valditara, capo Dipartimento ‘Formazione Superiore e Ricerca’ al MIUR, e da Nando Minnella, responsabile della segreteria tecnica del ministero). La Commissione europea ha invece lanciato venerdì 28 la prima consultazione pubblica che contribuirà a definire il piano strategico. L’obiettivo, dice la Commissione, è raccogliere contributi da chiunque – stakeholder o singoli cittadini – sia interessato alla formulazione delle future priorità dell’UE in materia di ricerca e innovazione.
Tali priorità, che saranno scolpite nel piano strategico di Horizon Europe, dovranno però essere formulate in linea con gli orientamenti della nuova Commissione e le linee guida del prossimo ciclo istituzionale: è per questo motivo che la consultazione formalmente non presenta la bozza di piano strategico, ma il documento che dovrà orientarne i contenuti. La scadenza per la consultazione è fissata all’8 settembre 2019. I contributi raccolti saranno esaminati, presentati e ulteriormente discussi ai R&I days, che si terranno a Bruxelles dal 24 al 26 settembre, e contribuiranno a definire le versioni successive del documento. L’obiettivo della Commissione è ottenere per l’inizio del 2020 – una volta insediato il nuovo collegio dei Commissari – tutti gli elementi necessari ad adottare il piano strategico e avviare la preparazione dei programmi di lavoro di Horizon Europe.
Partenariati – I commenti degli Stati Membri
La revisione del complesso dei partenariati di R&I è in corso nell’ambito del Comitato di Programma Shadow: protagonisti la Commissione e le delegazione degli Stati Membri. L’Esecutivo europeo ha presentato a inizio maggio il pacchetto dei 44 partenariati previsti per Horizon Europe, articolati secondo le tre nuove tipologie: partenariati istituzionalizzati (le iniziative basate sugli articoli 185 e 187 del TFUE, come Eurostars e Shift2Rail); partenariati co-programmati (i partenariati pubblico-privato contrattuali, come Factories of the Future); partenariati co-finanziati (i vecchi ERA-NET). Il pacchetto è stato oggetto di una consultazione scritta nell’ambito del Comitato Shadow.
La Commissione ha sintetizzato in un report i commenti forniti dagli Stati Membri: le delegazioni hanno proposto – tra le altre cose – di aggiungere 25 partenariati ai 44 già previsti, ma l’intenzione del governo europeo è di limitare al massimo a 5 le nuove aggiunte. Le negoziazioni proseguiranno nel corso dell’estate (nelle prossime settimane la Commissione si confronterà con i singoli consorzi in formazione per discutere individualmente le singole partnerships), con l’obiettivo di arrivare a definire un pacchetto consolidato in vista della prossima riunione del Comitato Shadow (12 settembre). Mentre i partenariati co-programmati e co-finanziati saranno alla fine inclusi nel piano strategico, i partenariati istituzionalizzati dovranno passare per una valutazione d’impatto iniziale e una relativa consultazione pubblica ad hoc (che dovrebbe essere lanciata a giorni): il passaggio necessario affinché la Commissione possa adottare poi la proposta legislativa per «istituire» le nuove iniziative basate sugli articoli 185 e 187 del TFUE.
– Tutto sul processo di revisione sui partenariati, sul sito del progetto ERA-Learn
Missioni – I presidenti dei board
Sono stati annunciati il 4 luglio, in occasione del Consiglio Competitività informale di Helsinki, i presidenti dei cinque board per le missioni. Connie Hedegaard, ex commissario europeo, presedierà il board per la missione sul cambiamento climatico. Il professor Harald zur Hausen, premio Nobel per la medicina, sarà presidente per la missione su “Cancro”; e Pascal Lamy, già direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), per la missione su “Oceani e acque puliti”. La professoressa Hanna Gronkiewicz-Waltz, ex sindaco di Varsavia, andrà invece a presiedere il board per la missione “Smart Cities”, mentre Cees Veerman, ex ministro olandese dell’agricoltura, quello per la missione “Terreni sani e cibo”.
I Mission board si occuperanno di elaborare i contributi e le raccomandazioni per identificare le missioni specifiche di R&I nel piano strategico di Horizon Europe. Saranno composti da un massimo di quindici membri l’uno: entro l’estate la Commissione dovrebbe completare la selezione dei board, affinché i gruppi possano insediarsi e iniziare a lavorare a partire da settembre.
Cosa farà APRE?
Come preannunciato durante la Conferenza Annuale 2019, APRE avvierà un percorso comune con i propri Soci allo scopo di esercitare un ruolo pro-attivo rispetto alla formulazione della pianificazione strategica e alla preparazione dei programmi di lavoro di Horizon Europe. Il primo importante passaggio è l’elaborazione di un documento di posizionamento sul piano strategico, che APRE utilizzerà – tra le altre cose – per rispondere alla consultazione pubblica. Per maggiori informazioni: Mattia Ceracchi – ceracchi@apre.it.