Articolo pubblicato su APREmagazine – N.9 Gennaio 2019
Il percorso legislativo del dossier Horizon Europe è entrato in una fase nuova in questo inizio anno. I passaggi in Parlamento europeo e Consiglio dell’UE di fine 2018 – i colegislatori si sono pronunciati sul prossimo programma rispondendo ufficialmente alla proposta della Commissione del giugno scorso e definendo così le rispettive posizioni in vista del negoziato interistituzionale – hanno segnato una tappa importante nel processo di approvazione di Horizon Europe, e reso possibile, a partire dal 12 gennaio, l’avvio dei cosiddetti triloghi informali, i momenti di confronto istituzionale tra Commissione, Parlamento e Consiglio finalizzati alla definizione di un testo condiviso.
Anche per APRE, l’inizio del 2019 è un momento utile per mettere in ordine le cose fatte finora. Come i lettori di questo Magazine ben sanno, il 2018 ha visto APRE impegnata intensamente e con un ruolo di primo piano, nel processo di costruzione del prossimo Programma Quadro. Un’azione d’informazione da un lato, allo scopo di aumentare la consapevolezza dei soci APRE e della comunità italiana di R&I sul percorso e sui contenuti di Horizon Europe, e un’azione di rappresentanza e difesa d’interessi dall’altro, finalizzata a influenzarne il processo di definizione, allineando le priorità europee R&I alle capacità italiane. Un impegno che proseguirà in questo e nel prossimo anno su entrambi i fronti.
Informazione – APRE ha lanciato nell’estate del 2017 il sito Obiettivo FP9, uno spazio online ad hoc pensato per condividere notizie, informazioni e documentazione relative al processo verso FP9 / Horizon Europe. Il monitoraggio della fase di dibattito e preparazione della proposta della Commissione Europea (luglio 2017 – giugno 2018) e, in un secondo tempo, della fase del percorso legislativo (da luglio 2018 in avanti) ha consentito di raccogliere e rendere accessibile e fruibile in maniera semplice una gran mole di informazioni. L’obiettivo ultimo dell’iniziativa – che proseguirà nei prossimi due anni, fino all’approvazione definitiva del nuovo Programma Quadro e all’adozione dei Programmi di Lavoro – è quello di accrescere la conoscenza e la consapevolezza della comunità italiana di R&I sul processo in corso.
Eventi “Verso Horizon Europe” – Oltre un anno fa, il 12 dicembre 2017, APRE ha organizzato il primo grande evento nazionale “Verso FP9”, per affermare la necessità di un 9° Programma Quadro ambizioso, equilibrato, inclusivo ed efficace: l’evento è stato l’occasione per un primo importante confronto pubblico tra soggetti istituzionali, del mondo scientifico ed industriale, che rivestono un ruolo da protagonisti nella definizione di FP9. La serie di eventi “Verso Horizon Europe” è stata poi ripresa alla fine dello scorso anno: il 7 novembre a Roma la comunità italiana di R&I ha incontrato i massimi rappresentanti istituzionali europei e nazionali nel settore R&I; il 23 ottobre a Bruxelles APRE ha organizzato un tavolo di lavoro riunendo i rappresentanti delle sette Iniziative Tecnologiche Congiunte (JTIs) e successivamente, il 26 novembre, a Torino, un evento sul rapporto tra accademia e industria nell’ambito del nuovo approccio ai Partenariati europei di R&I in Horizon Europe. Infine, a Milano, il 4 dicembre, si è tenuto l’evento dedicato al futuro dello European Research Council. APRE ha già definito per i prossimi mesi una serie di ulteriori eventi: a Bruxelles la tavola rotonda su Deep-Science, Deep-Tech, DeepMind, a Ferrara il 12 marzo sul tema delle Missioni di R&I e a Padova il 25 marzo sul ruolo delle Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) nel prossimo programma.
Advocacy – I Position Paper: a febbraio 2018, APRE ha pubblicato “Towards FP9”, il proprio documento di posizionamento sul futuro programma, esprimendo il punto di vista sui principali temi emersi dal dibattito dei mesi precedenti. L’elaborazione del testo, che aspirava a fornire un contributo al processo di elaborazione della proposta della Commissione, ha coinvolto l’insieme dei soci APRE, rappresentando una sintesi delle posizioni della grande maggioranza dei protagonisti pubblici e privati della R&I italiana (università, enti di ricerca pubblici e privati, soggetti industriali, associazioni di categoria, ecc.). A giugno, APRE ha poi pubblicato “The EIC in Horizon Europe”. Prodotto di un gruppo di lavoro avviato nell’estate del 2017, che aveva coinvolto l’insieme dei soci APRE e visto la partecipazione attiva di oltre quaranta di essi, il testo evidenziava il posizionamento sul futuro European Innovation Council, ponendo attenzione su una delle novità più significative che la Commissione si preparava a introdurre nel programma.
Lobbying – I messaggi a Parlamento e Consiglio europeo: come risposta alla proposta della Commissione, APRE ha diffuso e posto all’attenzione di Parlamento Europeo e Consiglio una prima serie di raccomandazioni, in linea con i contenuti del documento di posizionamento di febbraio. I messaggi di APRE invitavano i co-legislatori a considerare con attenzione una serie di elementi contenuti nella proposta e a valutare modifiche migliorative (aumento del bilancio, riconsiderazione della sua ripartizione interna, reintroduzione dello Strumento PMI e del programma FET, maggiore definizione dei testi legislativi, del processo di pianificazione strategica).
Lobbying – L’appello per lo Strumento PMI: le raccomandazioni sono state accompagnate da un’iniziativa più specifica: APRE si è infatti, fatta promotrice, insieme a sei associazioni di categoria italiane rappresentative del mondo dell’industria, dell’artigianato e del commercio, di un appello pubblico che invitava gli interlocutori istituzionali a mantenere in Horizon Europe uno schema di finanziamento dedicato alle PMI innovative, sul modello dello Strumento PMI di Horizon 2020.
Lobbying – Le proposte di emendamento a Parlamento e Consiglio: dalle raccomandazioni e dagli appelli alle proposte di emendamento il passo è stato breve. Allo scopo di concretizzare l’attività di advocacy e lobbying a livello europeo sul dossier, APRE – in qualità di coordinatore del GIURI, il gruppo informale degli stakeholder italiani R&I a Bruxelles – ha promosso e supportato una serie di proposte emendative nel corso dell’esame del dossier in Commissione ITRE e in gruppo consigliare Ricerca (luglio – dicembre 2018). Tali proposte – indirizzate agli europarlamentari e ai rappresentanti nazionali in Consiglio – intendevano rappresentare la posizione unitaria della comunità italiana della R&I (riunita nel GIURI a livello bruxellese) relativamente alle modifiche ai testi della Commissione europea per Horizon Europe.
I risultati – Se è difficile quantificare i benefici dell’azione informativa di APRE, più immediata è una valutazione dell’attività di advocacy e lobbying portata avanti in questi ultimi mesi, alla luce dei pronunciamenti di Parlamento e Consiglio. La posizione del Parlamento ha introdotto novità importanti rispetto alla proposta della Commissione, trovando una convergenza sostanziale con gran parte delle raccomandazioni e delle proposte emendative promosse da APRE: ha fissato il bilancio complessivo del prossimo programma a 120 miliardi di euro in prezzi 2018; riproposto lo Strumento PMI di Horizon 2020 come schema orizzontale al secondo pilastro di Horizon Europe; definito più chiaramente il processo di pianificazione strategica; proposto una definizione maggiore dei criteri per la selezione delle missioni di R&I; specificato che le FET Flagships esistenti e supportate in Horizon 2020 vengano mantenute come tali in Horizon Europe. Più complessa la lettura della posizione del Consiglio – gli Stati Membri hanno infatti espresso una posizione comune solo su una parte del testo legislativo: resta comunque da sottolineare, anche qui, una definizione maggiore dei testi rispetto alla proposta della Commissione e il recupero all’interno dell’EIC Accelerator di alcuni elementi dello Strumento PMI (ad esempio, un accento maggiore sul carattere mono-beneficiario dello schema e sul grant come forma privilegiata di finanziamento)