Horizon Europe a otto mesi dal via

Mancano otto mesi scarsi all’avvio ufficiale di Horizon Europe  e della programmazione europea per gli anni 2021-27.  Esattamente un anno fa le istituzioni UE raggiunsero un accordo parziale sulla struttura e sui contenuti del nuovo programma quadro di R&I: da allora, i progressi sul fronte legislativo sono stati pochi (compice anche l’impasse sul bilancio europe complessivo). È andato avanti nel frattempo, nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza del Covid-19, il processo di pianificazione strategica: la Commissione è ora chiamata a tirare le fila del lavoro dei mesi scorsi e a definire il piano strategico 2021-24. A inizio anno si sono inoltre costituite, e hanno tenuto le prime riunioni, le configurazioni tematiche del comitato di programma Shadow. Pochi giorni fa, la Commissione ha reso pubblica la prima versione dell’Implementation Strategy. 

Il percorso legislativo

A otto mesi dal lancio ufficiale del nuovo programma, il negoziato legislativo è sostanzialmente fermo ai risultati raggiunti un anno fa. Si ricorderà che dall’accordo di aprile 2019 erano rimasti esclusi tre aspetti principali: il bilancio complessivo del programma e la sua articolazione interna; le norme sull’associazione dei paesi terzi; le sinergie con gli altri programmi settoriali. I progressi degni di nota negli ultimi mesi sono stati due: la posizione del Consiglio sul tema delle sinergie con gli altri programmi (gli Stati membri avevano adottato un orientamento generale parziale lo scorso novembre ) e la discussione avviata sulle regole di cooperazione internazionale (un primo scambio di vedute si è tenuto al Consiglio Competitività di fine febbraio).

La nuova proposta sul Quadro finanziario pluriennale 2021-27 – che la Commissione si prepara a presentare a breve nell’ambito della risposta di politica economica europea alla crisi del Covid-19 – non cambierà di molto le carte in tavola, riproponendo a Parlamento e Consiglio una dotazione finanziaria complessiva per Horizon Europe in linea con i 94 miliardi della proposta iniziale. E ovviamente non toccherà una virgola dell’accordo raggiunto ad aprile 2019. Restiamo dunque sempre in attesa di un significativo avanzamento del negoziato e dei passi necessari affinché Consiglio e Parlamento definiscano i tre aspetti esclusi dall’accordo di un anno fa. Nella quiete generale, un stimolo al dibattito è arrivato a fine aprile dall’Advisory Board dell’European Innovation Council, che ha sottolineato l’importanza dell’EIC nella futura ripresa economica europea e la necessità di assegnare al nuovo strumento in Horizon Europe una dotazione finanziaria pari almeno ai 10 miliardi proposti dalla Commissione.

La pianificazione strategica

Sta per entrare nel vivo la fase di definizione vera e propria del piano strategico 2021-24. Come ricorderete, l’azione più significativa che aveva visto impegnata la Commissione negli ultimi mesi del 2019 era stata l’opera di adeguamento del cosiddetto documento di orientamento (propedeutico al piano strategico) ai sei orientamenti politici del nuovo esecutivo von der Leyen. Negli ultimi due mesi la Commissione ha iniziato a mettere insieme tutti i pezzi – il testo legislativo consolidato definito ad aprile 2019, gli impatti attesi contenuti nel documento di orientamento, le priorità del nuovo ciclo istituzionale – per arrivare alla formulazione degli orientamenti chiave di R&I (Key Strategic Orientations) per i primi quattro anni del nuovo programma. La discussione è in corso all’interno del comitato shadow di Horizon Europe: dopo l’illustrazione della prima struttura del documento, avvenuta alla riunione del 23 Aprile, la Commissione dovrebbe presentare entro maggio al Parlamento europeo e agli Stati membri una bozza completa di piano strategico, da sottoporre poi ad una consultazione pubblica nel corso dell’estate.

L’obiettivo della Commissione è giungere all’adozione del documento (formalmente un atto di esecuzione – implementing act) in autunno, ma i tempi del via libera finale sono legati, da un lato, all’evoluzione positiva del negoziato legislativo, e dall’altro alla definizione delle missioni di R&I e dei nuovi partenariati, gli altri due elementi portanti del piano strategico. 

I comitati tematici

Le prime riunioni delle configurazioni tematiche del comitato Shadow erano state calendarizzate per la prima metà di marzo e sono state rinviate a causa dell’emergenza Covid-19 (tranne il comitato tematico salute, che si è tenuto regolarmente il 6 marzo). È slittato di conseguenza, per la maggior parte dei temi, l’avvio ufficiale del processo di definizione dei programmi di lavoro 2021-22 (ma i rallentamenti sono anche dovuti alla riprogrammazione dei lavori nel comitato strategico).

Sicuramente i comitati tematici saranno chiamati a dire la loro anche sul piano strategico: le prossime riunioni in calendario sono quelle del comitato del Cluster 6 del secondo pilastro (12 maggio) e del comitato MSCA (15 maggio): entrambe si terranno in videoconferenza. Ricordiamo che le configurazioni, formalmente sottogruppi del Comitato Shadow, sono tredici: ERC, MSCA, Infrastrutture di Ricerca, i sei cluster del secondo pilastro, EIC, Widening e le due dedicate al programma Euratom (Fissione e Fusione).

A che punto siamo con le missioni di R&I

La riunione del comitato strategico Shadow del 23 aprile è stata un’occasione importante per fare il punto sulle cinque possibili missioni di R&I da lanciare in Horizon Europe. I mission board dovranno presentare entro maggio le proposte di missioni specifiche (i titoli), che scaturiscono dalle 5 «aree di missione» identificate nel testo legislativo (cambiamento climatico, cancro, oceani e acque puliti, smart cities, terreni sani e cibo).

Il processo di rifinitura delle missioni riprenderà a quel punto sia all’interno del comitato strategico, sia attraverso l’azione di coinvolgimento di cittadini e società civile, che continuerà a prevedere la realizzazione di eventi in diversi format a livello nazionale ed europeo. Sarà infine la Commissione, a settembre, a tirare le fila del lavoro: l’imperativo resta quello di identificare le missioni di R&I entro l’anno, un tassello indispensabile per l’adozione del piano strategico 2021-24.

Verso il 50° partenariato?

Il processo di revisione dei partenariati è ormai consolidato: abbiamo il portfolio definitivo delle 49 potenziali partnerships, contenuto nella versione attuale del documento di orientamento e articolato secondo le tre nuove tipologie – partenariati istituzionalizzati; partenariati co-programmati; partenariati co-finanziati. La lista finale dei partenariati co-programmati e co-finanziati verrà inclusa direttamente nel piano strategico, mentre le 12 proposte di partenariato istituzionalizzato devono passare per una valutazione d’impatto, il passaggio necessario affinché la Commissione possa adottare la proposta legislativa per «istituire» le nuove iniziative basate sugli articoli 185 e 187 del TFUE.

Al momento, le proposte per 30 dei 49 partenariati previsti sono in fase avanzata di elaborazione: la Commissione dovrebbe tirare le fila del lavoro nelle prossime settimane, per essere così pronta a integrare la prima serie di partnerships nei programmi di lavoro 2021-22. La novità emersa nelle ultime settimane, confermata anche dalla Commissaria Gabriel nel corso dell’ultima audizione al Parlamento europeo, riguarda la possibilità di istituire un nuovo partenariato sulla preparazione alle pandemie e la resilienza della società: potrebbe essere il cinquantesimo.

L’Implementation Strategy

Insieme alla pianificazione strategica e alla definizione di missioni e partenariati, avanzano i lavori della Commissione anche sulla strategia di implementazione, il processo che dovrà definire gli aspetti più strettamente gestionali di Horizon Europe, tra cui le regole e i processi per assicurare efficienza durante il ciclo di vita del progetto e gli strumenti affinché il nuovo programma possa raggiungere l’impatto auspicato.

Il 30 aprile è stata pubblicata la prima versione della strategia di implementazione: si tratta, ha precisato la Commissione, di un documento in evoluzione destinato ad essere aggiornato alla luce dei progressi dei prossimi mesi. La strategia mira a perseguire quattro macro-obiettivi: la massimizzazione dell’impatto della R&I europea e di Horizon Europe; una maggiore trasparenza e semplificazione nelle regole e nei processi, anche sulla base dell’esperienza di Horzon 2020; la promozione delle sinergie tra programmi europei attraverso meccanismi d’implementazione adeguati; una maggiore digitalizzazione. 

Sempre nell’ambito della strategia d’implementazione, proseguono dalla scorsa estate i lavori sul nuovo Model Grant Agreement, all’interno del gruppo di esperti costituito dalla Commissione. Nonostante le difficoltà di questo ultimo periodo, la discussione avanza a ritmi serrati e la Commissione dovrebbe definire a fine maggio le disposizioni finanziarie contenute nel Corporate Model Grant Agreement (un modello unico valido per tutti i programmi europei), lasciando pertanto fuori le disposizioni specifiche riguardanti Horizon Europe.